LE PAROLE DI UNA VOLTA: "Vént"
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Vento è sicuramente una parola molto antica. Questo perché il vento è un fenomeno naturale che è sempre esistito... (Di Giac)
Forse proprio per questo la parola non cambia moltissimo da una lingua all'altra; da un dialetto all'altro. Nelle lingue neolatine si può trovare "vento", "vent", "vanto", oppure, "vént", "véntu" o "vento" nei vari dialetti italiani. In quelle germaniche Wind, sia in Inglese che tedesco. Insomma non è azzardato dire che la parola vento è indoeuropea.
Nella nostra zona almeno due nomi di vento sono conosciuti:"el fuin" e "la bréva" o "brèva". Il grado di intensità del vento si indica con un diminutivo "ventasél" che corrisponde all'italiano "venticello", oppure "ventasc", corrispondente a "ventaccio". Nel secondo caso si tratta di un vento molto forte che può provocare danni anche ingenti.
Un capitolo a parte sono i venti lacustri dei grandi laghi della Lombardia: ogni lago ha i suoi venti, con nomi che sono talvolta di origine dialettale, in seguito poi italianizzati. Tra quelli del lago di Como ricordo "el Menaggìn", un vento dell'Alto Lario che arriva dalla valle di Menaggio e pericolosissimo, solleva onde enormi danneggiando seriamente le imbarcazioni. Fortunatamente non dura molto, si "spegne" sulla riva opposta a Menaggio. E' consigliabile prima di navigare sui laghi di prendere visione delle previsioni meteo.
Ricordo qui di seguito cinque detti relativi al vento: Al bufa al vént; al vént al gh'è mai secà li ali; al vent al moeur miga da la sée; Se gh'è 'l vént se poeu miga dì che 'l è bel témp; bufada de vént... Anche i dialetti, come tutte le lingue, presentano un certo numero di parole omonime: il nostro dialetto ne ha un po' di più rispetto all'Italiano. Ad esempio "vént" è l'infinito di "vendere", è identico alla parola "vént", vento. Aggiungo due modi di dire riguardo al verbo vendere:fan de vént e de spént, farne di tutti i colori; avèch rasùn da vènt, volere aver ragione a tutti i costi.
A proposito del vento è senza dubbio fastidioso, può portare pioggia, ma, a seconda dei casi, può "ricondurre" invece il bel tempo. Quando le folate di vento sono fortissime gli alberi centenari sono irrimediabilmente destinati a spezzarsi o a essere sradicati.
Nella nostra zona almeno due nomi di vento sono conosciuti:"el fuin" e "la bréva" o "brèva". Il grado di intensità del vento si indica con un diminutivo "ventasél" che corrisponde all'italiano "venticello", oppure "ventasc", corrispondente a "ventaccio". Nel secondo caso si tratta di un vento molto forte che può provocare danni anche ingenti.
Un capitolo a parte sono i venti lacustri dei grandi laghi della Lombardia: ogni lago ha i suoi venti, con nomi che sono talvolta di origine dialettale, in seguito poi italianizzati. Tra quelli del lago di Como ricordo "el Menaggìn", un vento dell'Alto Lario che arriva dalla valle di Menaggio e pericolosissimo, solleva onde enormi danneggiando seriamente le imbarcazioni. Fortunatamente non dura molto, si "spegne" sulla riva opposta a Menaggio. E' consigliabile prima di navigare sui laghi di prendere visione delle previsioni meteo.
Ricordo qui di seguito cinque detti relativi al vento: Al bufa al vént; al vént al gh'è mai secà li ali; al vent al moeur miga da la sée; Se gh'è 'l vént se poeu miga dì che 'l è bel témp; bufada de vént... Anche i dialetti, come tutte le lingue, presentano un certo numero di parole omonime: il nostro dialetto ne ha un po' di più rispetto all'Italiano. Ad esempio "vént" è l'infinito di "vendere", è identico alla parola "vént", vento. Aggiungo due modi di dire riguardo al verbo vendere:fan de vént e de spént, farne di tutti i colori; avèch rasùn da vènt, volere aver ragione a tutti i costi.
A proposito del vento è senza dubbio fastidioso, può portare pioggia, ma, a seconda dei casi, può "ricondurre" invece il bel tempo. Quando le folate di vento sono fortissime gli alberi centenari sono irrimediabilmente destinati a spezzarsi o a essere sradicati.